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FINCHE' SOFFIA IL VENTO DI CHERNOBYL
Un viaggio di solidarietà dall'Italia alla Bielorussia con il convoglio umanitario di help for Children
di Francesca Bellemo
foto: Alessandro Scarpa
ed. Terra Ferma

Libro-reportage realizzato a bordo del convoglio umanitario dell'associazione Help for Children che ogni anno si reca in Bielorussia in visita ai bambini che aderiscono al progetto di ospitalità in Italia a scopi terapeutici, portare loro aiuti e sostegno materiale.
Sono migliaia ogni anno i bambini, vittime delle radiazioni nucleari di Chernobyl, che vengono accolti nelle famiglie italiane per potersi "rigenerare" e"smaltire" una parte delle radiazioni accumulate vivendo in territorio contaminato. Un'esperienza che consente loro di fortificare il fisico indebolito ma anche di incontrare nuovi amici e sperimentare la generosità italiana.
A quasi 25 anni dalla più grave catastrofe nucleare del pianeta, l’emergenza sanitaria è appena iniziata. Ancora 10 milioni di persone risiedono nella zona contaminata dal disastro di Chernobyl, cibandosi di alimenti radioattivi e vivendo in condizioni economiche e sanitarie di grande disagio. È proprio nei villaggi di campagna e nei grigi condomini di cemento delle città bielorusse che Francesca Bellemo e Alessandro Scarpa sono entrati per documentare una storia di eccezionale di amicizia e solidarietà, ma anche per raccontare cosa successe veramente quel 26 aprile del 1986 e quali sono le reali conseguenze dell'incidente sull'ambiente e sulla salute della popolazione.
Un libro per testimoniare i frutti raccolti in tanti anni di attività dell'associazione, per conoscere meglio il contesto sociale in cui vivono i bambini che ogni anno vengono ospitati nelle case italiane e per interrogarsi sull’intervento futuro. Fino a quando sarà necessario che il mondo sia solidale con questo popolo vittima delle radiazioni? Nel titolo del libro c’è già la tragica risposta. 



IN BRACCIO A GIOVANNA
Un'avventura missionaria in Madagscar
di Francesca Bellemo
ed. Marcianum Press


Scritto in seguito a un viaggio in Madagascar in visita alla realtà missionaria in cui ha operato la giovane mestrina Giovanna Varisco, il libro narra, attraverso testimonianze, interviste e immagini, la straordinaria storia di Giovanna, partita appena maggiorenne da Mestre per un progetto di volontariato internazionale in Madagascar e che poi lì ha deciso di fondare l’associazione Fanomezantsoa che si prende cura di bambini orfani e figli di carcerati della cittadina di Ambositra, nel cuore dell’isola.
Dalla difficile situazione economico-politica del Madagascar (di recente colpito da una grave crisi), alle testimonianze dei missionari che da anni operano nel territorio, passando per le storie dei piccoli  e dei loro genitori, il libro vuole condurre i lettori a ripercorrere lo stesso viaggio in Madagascar compiuto durante l’estate 2008 e a porsi molti interrogativi sulle conseguenze del colonialismo e su quelle di un nuovo colonialismo emergente, sull’efficacia degli interventi missionari e sui loro limiti.


SULLA VIA DI OL MORAN
di Francesca Bellemo
Ed. CID
testo a fronte in Inglese

Sulla via di Ol Moran tutti salutano: i bambini che vanno a scuola a piedi nudi, le donne in bicicletta che trasportano l’acqua dal pozzo più vicino verso casa, i pastori con il loro gregge che vivono ancora in capanne di paglia e fango.
Si avvicinano, porgono la mano, la stringono dicendo “Habari”, come va? ciao.
Sulla via di Ol Moran si incontrano usanze tribali millenarie, come pure i cellulari, i giovani che vogliono andare all’università, ma anche Aids, povertà, malnutrizione.
Si incontrano le grandi problematiche africane ma allo stesso tempo anche i sorrisi dei missionari che a quelle problematiche cercano di trovare soluzioni. Soluzioni che comportino la promozione umana, sociale, economica e spirituale, attraverso i tanti progetti di sviluppo realizzati anche grazie ai contributi italiani e soprattutto a partire dalla responsabilizzazione della popolazione locale.
Un viaggio negli altipiani a Nord di Nairobi, nel territorio della diocesi di Nyahururu e in particolare nella parrocchia S. Mark a Ol Moran, con la quale la Diocesi di Venezia ha da 10 anni un rapporto speciale, racconta attraverso immagini e testimonianze i piccoli grandi passi compiuti dalla Chiesa missionaria in Kenya. La via di Ol Moran, che è anche quella dei tanti altri missionari cattolici incontrati in questo viaggio, può essere forse la via privilegiata per innescare un processo di sviluppo del paese capace di sanare le profonde fratture della terra africana a partire dalla sua più grande risorsa: l’umanità?